Nicolò Paganini

Niccolò Paganini - Ritratto con l'insegna da Cavaliere dell'Ordine della Milizia Aurata o dello Speron d'Oro [dal Papa Leone XII, Roma, 03.04.1827]

La figura di Nicolò Paganini è una delle più affascinanti della nostra storia: la sua modernità, il successo con le donne, la prodigiosa abilità delle sue lunghe dita nel praticare il pizzicato sulle corde di violino e nel manovrare l'archetto, al pari del mistero su alcuni periodi della sua vita ne hanno alimentato la leggenda. Al cinema è stato incarnato varie volte, nel 1923 dal futuro maggiore Strasser di Casablanca, il grande attore tedesco Conrad Veidt, nel 1946 dal suadente brizzolato Stewart Granger in un film romantico e nel 1989 in una famigerata versione da Klaus Kinski, letteralmente ossessionato dalle similitudini tra la sua vita, sotto il segno della sregolatezza tipica del genio, e quella di Paganini. La migliore interpretazione che ricordiamo, anche se non solo per l'aderenza fisica, è quella del compianto Tino Schirinzi in un bellissimo sceneggiato televisivo del 1976.

- Tino Schirinzi, (1934-1993) -
- Tino Schirinzi, (1934-1993) -


Un articolo del 18 giugno 1834 che parla di Paganini. - Immaginate un ragazzo, intento a imparare i primi rudimenti di musica dal padre che lavora nel porto di Genova. Sentite le note alzarsi tra i vicoli stretti, impastati di mare e fatica. Il suo nome, Nicolò Paganini. Ora pensate a quelle stesse note perdersi nel mare, attraversare la storia, e arrivare nelle mani di un altro giovane musicista, capace di farle suonare ancora attraverso il suo più celebre strumento. Garrett nella sua carriera ha avuto la fortuna di suonare strumenti importanti: «Un Guarneri del Gesù soprannominato da Paganini, ' il Cannone ', uno dei due violini più famosi al mondo, insieme al Messiah di Stradivari. Non solo per la bellezza, ma anche per il suono e soprattutto per le condizioni di conservazione, fondamentali per la qualità sonora». Un legno che sembra aver catturato ogni piega di storia vissuta, custodendo l'animo di chi l'ha suonato. In primis di quello stesso Paganini a cui Garrett ha anche prestato il corpo, e soprattutto la voce musicale, nel film Il violinista del diavolo, presentato proprio in anteprima a Genova nel 2014.

" Io ti penso, amore" é una rielaborazione del secondo movimento (adagio flebile con sentimento) del concerto per violino n.4 in Re minore di Paganini. Garrett l'ha magistralmente ripresa, ma la fonte da cui sgorga la melodia e' del Grande genio.

Oggi a portare Paganini sul grande schermo è per la prima volta un musicista, il wunderkind del violino solista David Garrett, che col suo carisma ha saputo comunicare la passione per la musica classica a un pubblico anche molto giovane. Come concertista, Garrett condivide con Paganini la vita di tournée, i rapporti con gli impresari e coi fans, il successo con le donne e il fatto di essere una personalità di rilievo. E solo un virtuoso del violino, a suo dire, sarebbe stato capace di rendere giustizia a Paganini. Per il timore di assistere all'ennesimo spettacolo di un attore che fa manifestamente finta di suonare, ha dunque deciso non solo di eseguire e riarrangiare la colonna sonora del film, ma anche di interpretarlo.

Il violino di Niccolò Paganini è un Guarneri del Gesù fabbricato da Giuseppe Guarneri nel 1743, trentanove anni prima della nascita del violinista genovese. Gli storici paganiniani non sono ancora riusciti a identificare la persona che gliene fece dono : è probabile che sia stato un certo Livron, dilettante e uomo d'affari che operava a Livorno nel 1802. Nel 1834 il Guarneri compiva 92 anni e Paganini 52. Pur avendo annunciato il ritiro dalle scene, in realtà continuerà a tenere concerti in Inghilterra, Francia e Belgio con esiti non sempre positivi.

La parte conclusiva del testamento di Paganini.
La parte conclusiva del testamento di Paganini.

PAGANINI, Niccolò (Nicolò o Nicola) – Nacque a Genova il 27 ottobre 1782 da Antonio (1754-1817, nato dal matrimonio nel 1745 fra Giovanni Battista Paganini e Maria Angela Teresa Gambero, residenti a Carro, piccolo centro agricolo in provincia di La Spezia) e Teresa Bocciardo (1757-1831), coniugi dal 1777. Nicolò era il terzogenito ed ebbe 5 fratelli: Carlo (1778-1830), anch'egli violinista, Biagio (1780-1781), Angela (1784-1786), Giulia Nicoletta (1786-1831) e Paola Domenica (1788-1831).

Paganini's Family Chronology

* Le sue unioni sentimentali *
* Le sue unioni sentimentali *


Danilo Belardinelli  Roma, 8 dicembre 1915

Nel film "Casta Diva" del 1954 diretto da Carmine Gallone, una performance impeccabile del violinista e direttore d'orchestra Danilo Belardinelli. Quì vediamo un giovane Bellini che incontra  il grande Paganini. 

Achille Paganini quale figlio di Niccolò Paganini. (Archivio di Stato di Genova, Real Senato, Regie Patenti, n.g. 1536), lì, 13/03/1837 : Registrazione presso il Real Senato del Regno di Sardegna delle Regie Patenti del Re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, con le quali si legittima Ciro Alessandro Achille Paganini quale figlio di Niccolò Paganini. 

Achille Paganini, (il cui nome per intero era Achille Ciro Alessandro Paganini) nacque il 23 luglio del 1825 a Palermo dalla relazione vissuta fra Niccolò e la cantante di origini comasche Antonia Bianchi e fu battezzato nella chiesa di San Bartolomeo.

* Paolina Pienovi, sposata nel 1843 a Genova con Achille Paganini *
* Paolina Pienovi, sposata nel 1843 a Genova con Achille Paganini *

Franz Liszt al piano suona per Dumas padre in compagnia di Victor Hugo, George Sand, Hector Berlioz, Nicolò Paganini, Gioachino Rossini e Marie d'Agoult. Sulla destra svetta un busto di Beethoven, alla parete un ritratto di Lord Byron e sulla sinistra una statuetta rappresentante Giovanna d'Arco. Commissionato nel 1833 dal costruttore di pianoforti, Conrad Graf, il dipinto (Franz Liszt Fantasizing at the Piano (1840) di Danhauser) è un chiaro messaggio di propaganda: Liszt, infatti, suona nel dipinto un pianoforte firmato Graf.

- Testimonianza del magistrato Matteo Niccolò de Ghetaldi -

Calco in gesso delle mani di Paganini, il giorno dopo la sua morte, il 27 maggio 1840.
Calco in gesso delle mani di Paganini, il giorno dopo la sua morte, il 27 maggio 1840.

 La testimonianza di de Ghetaldi che conobbe Paganini a Venezia nel 1824.
"Alla sera mostrò la mano sinistra al dottor Martecchini che era giunto il giorno prima da Trieste. E' straordinario quello che egli può fare con la mano. Piega lateralmente le dita… può allungare tanto il pollice a sinistra da avvolgerlo intorno al mignolo… muove la mano nell' articolazione in modo tale come se non avesse né muscoli né ossa. Quando il dottor Martecchini gli disse che questa facilità di movimento altro non era che la conseguenza del suo insensato furore di esercitarsi, Paganini lo contradisse con veemenza. Anche i bambini sanno che Paganini ancora oggi si esercita sette ore al giorno , sebbene egli per vanità non voglia ammetterlo. Il dottor Martecchini però rimase fermo nella sua affermazione e allora Paganini cominciò a infuriarsi e a gridare tacciando il dottore di essere un ladro e un rapinatore ! ".

LA COLONNA INFAME   15 Agosto 1981

L'attesa asta di antiquariato battuta da Bolaffi a Torino, il 25 settembre 2014, ha fatturato 900mila euro (commissioni comprese) con il 65% dei lotti venduti. In particolare, ha realizzato 140mila euro la raccolta dei cimeli di Niccolò Paganini: il ritratto del maestro, realizzato dal pittore britannico George Patten, è volato da 20mila a 55mila euro (diritti inclusi); per una delle sue chitarre, realizzata da Gennaro Fabbricatore, i rilanci hanno raggiunto i 21mila euro, mentre il busto di Niccolò Paganini realizzato dallo scultore ligure Santo Varni è stato ceduto per 16mila euro. Gli appassionati del musicista non si sono lasciati sfuggire neppure le ciocche dei suoi capelli, battute a 4mila euro, e altri oggetti personali, come la coppia di gemelli con lo stemma nobiliare di Paganini e il sigillo per ceralacca in ottone. I cimeli facevano parte della più ampia vendita di oltre 500 lotti tra dipinti, arredi, ceramiche, e oggetti decorativi tra il Cinquecento e il Novecento.